Cosa è l’Intelligenza artificiale
L’intelligenza artificiale (sigla IA o AI) è una disciplina informatica associata alle scienze psicologiche, che studia quanto dell’agire e del pensare degli esseri umani può essere simulato da sistemi, in modo da risolvere problemi a partire da istruzioni e informazioni, usando processi e procedimenti formali analoghi a quelli umani, ottenendo i migliori risultati attesi.
la Storia dell’intelligenza artificiale
Nel seicento si crearono le prime calcolatrici meccaniche ad opera di pensatori come Blaise Pascal e Gottfried Wilhelm von Leibniz, sviluppate nel tempo, fino ad arrivare nel corso dell’ottocento a modelli di macchine che anticiparono alcune caratteristiche dei moderni calcolatori.
Passi importanti furono concetti e test che Alan Turing, a partire dal 1936, propose, dando anche la definizione di macchina intelligente: questa macchina ideale deve risultare indistinguibile da un essere umano nelle sue elaborazioni (Test di Turing).
Nel corso del novecento si cominciarono a impiegare modelli di neuroni artificiali, ad imitazione delle reti neuronali del cervello: una rete di nodi e di connessioni tra essi funziona accendendo o spegnendo un nodo in presenza di stimoli provenienti da nodi circostanti, in modo che un segnale passi per il nodo o si fermi. Si arrivò al concetto di rete neurale artificiale.
La nascita ufficiale dell’intelligenza artificiale avvenne durante un convegno del 1956 che si tenne nel New Hampshire, al Dartmouth College su iniziativa di John McCarthy nel quale convegno definì l’espressione: intelligenza artificiale.
Inizialmente i programmi permettevano di produrre risultati elaborando informazioni e variabili date, e solo successivamente si arrivò ai sistemi aperti che deducevano informazioni non date, con metodi statistici e apprendendo dall’esperienza.
I primi problemi affrontati erano limitati ad ambiti specifici come dimostrazioni geometriche a partire da assiomi definiti; si iniziarono a creare programmi in grado di dimostrare teoremi matematici e geometrici anche complessi. Seguirono elaboratori con programmi tali da competere nel gioco degli scacchi con campioni umani in questo gioco.
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Difficoltà relative allo sviluppo di sistemi intelligenti sono affrontate suddividendo i problemi in sotto-problemi, oppure distinguendo quali funzioni della mente possano essere riprodotte (intelligenza artificiale debole), considerando gli aspetti complessi come l’incertezza, l’incompletezza, e la conoscenza delle informazioni; difficoltà che richiederebbero enormi risorse di
computazione se tutte le funzioni mentali umane fossero considerate (intelligenza artificiale forte).
Inoltre l’apprendimento automatico di informazioni attraverso l’esperienza da parte di un sistema è importante per la difficoltà di previsione di tutte le possibili situazioni e di tutti i possibili cambiamenti delle situazioni stesse.
Altri problemi sono le difficoltà a leggere e comprendere i linguaggi naturali da parte di un sistema artificiale, linguaggi con alto grado di ambiguità semantica; in questi casi i campi di ricerca sono le traduzioni automatiche e l’analisi dei testi.
un sistema artificiale può essere definito come agente intelligente se è in grado di percepire l’ambiente attraverso sensori, agendo su di esso attraverso attuatori; cruciali in questi casi sono le sequenze cronologiche delle percezioni a cui vanno associate azioni da compiere.
Applicazioni dell’intelligenza artificilae
Nell’industria, per lo spostamento e la manipolazione di oggetti e per la locomozione, la robotica è impiegata considerando problemi come la localizzazione (posizione nello spazio), la mappatura dello spazio circostante, e l’esecuzione di movimenti.
L’intelligenza artificiale è impiegata nella medicina con applicazioni che supportano diagnosi mediche interpretandole, e analisi di sintomi, fino ad utilizzare robot di accompagnamento per disabili.
Sono stati realizzati assistenti automatici online principalmente per compagnie telefoniche ma anche per la formazione di personale.
Altri campi di utilizzo dell’intelligenza artificiale sono: le missioni spaziali, la videosorveglianza, la guida automatica per le automobili, la prevenzione delle frodi nell’uso delle carte di credito, i giochi, nei sistemi domotici, come il cambio anticipato di temperatura da parte di un termostato nei sistemi di riscaldamento, fino alla tecnofinanza, e altri sono sviluppati continuamente.
Attualmente sono utilizzate applicazioni che generano testi (output) a partire da testi e informazioni introdotte (input), come il modello GPT rilasciato da OpenAI; giornali pubblicano notizie elaborate dall’intelligenza artificiale mentre altri sono diretti da reti neurali.
OpenAI ha sviluppato ChatGPT, elaboratore di linguaggio naturale, che conversa con utenti umani.
Controversie dell’intelligenza artificiale
La maggiore difficoltà nell’ambito dell’intelligenza artificiale è il fatto che l’elaborazione di dati matematici e simbolici, anche nel caso di riuscita nel trovare soluzioni a problemi, non presuppone alcuna conoscenza semantica, cioè la macchina e i programmi che restituiscono risultati non conoscono il significato di un segno linguistico dato.
Un dibattito filosofico è se la macchina intelligente può essere cosciente delle proprie elaborazioni. Argomentazioni contro, sostenute anche con test mentali (John Searle) vogliono dimostrare che una macchina si comporta in modo intelligente perché programmata con regole definite (Intelligenza artificiale debole). Argomentazioni a favore (Daniel Dennett) sostengono che una macchina possa essere cosciente di come elabora se agisce in modo intelligente (intelligenza artificiale forte).
Stephen Hawking ha considerato l’intelligenza artificiale un pericolo per l’umanità.
Dignità dell’uomo
Un problema economico è la disoccupazione che l’utilizzo di intelligenza artificiale procura nel mondo del lavoro; sistemi intelligenti e macchine più efficienti di individui umani sostituiscono sempre più lavoratori in ogni ambito lavorativo.
Problemi etici, sociali, e culturali sono affrontati in vari ambiti politici e scientifici relativamente ai pericoli per le democrazie e le libertà dell’uomo e i suoi diritti. In particolare:
– I sistemi di intelligenza artificiale devono essere sicuri e sempre supervisionati da individui umani;
– i cittadini devono essere informati dell’utilizzo dei propri dati personali da parte di sistemi di intelligenza artificiale;
– tutti i dati utilizzati da sistemi di intelligenza artificiale devono essere documentati garantendone sempre l’accessibilità a tutti;
– i sistemi di intelligenza artificiale devono essere utilizzati per il benessere sociale e ambientale;
Per affrontare queste questioni è stato redatto nel 2017 un vademecum da parte di esperti mondiali di intelligenza artificiale (Principi di Asilomar), e anche l’Unione Europea ha elaborato il suo codice etico (2019).
l’Unione Europea ha anche predisposto una proposta di legge (Artificial Intelligence Act) nel 2021 che classifica l’utilizzo dell’intelligenza artificiale in base a 3 livelli di rischio: inaccettabile, ad alto rischio, e non vietato.
AI for Good , la piattaforma informatica dell’ONU, organizza annualmente eventi che promuovono lo sviluppo di progetti di intelligenza artificiale finalizzati al bene comune.
Fonti e approfondimenti della voce: it.wikipedia.org treccani.it sapere.it